Le armi da fuoco di interesse medico-legale sono quelle portatili, la cui enorme diffusione le ha fatte diventare il primo mezzo di lesione omicidiaria. I traumi balistici variano a seconda del tipo di arma e seguono i principi delineati in primis da Wilson nel 1927. I fattori determinanti sono: la distanza da cui è provocato il trauma, la velocità del proiettile (direttamente proporzionale alla quantità di energia trasmessa al tessuto colpito), la direzione dell’applicazione della forza trasmessa dal proiettile e la densità del tessuto colpito così come la dimensione, la forma e la durezza del proiettile stesso. La lesione provocata dipende dal grado di assorbimento dell’energia cinetica rilasciata dal proiettile nel punto d’impatto: essa dipende dalla resistenza che il tessuto/corpo oppone al lasciarsi attraversare dal corpo estraneo.