Lo sviluppo dei denti soprannumerari (iperdontia) si può manifestare in tutte le tre fasi della dentizione (decidua, mista e permanente), ma è meno comune in quella decidua, con una percentuale che oscilla dallo 0.3% al 2%, percentuale rappresentata per lo più dalla presenza di un soprannumerario “conoide” tra gli incisivi superiori.

GRUPPO DI LAVORO

AUTORI: 
Dott. Maurizio SERAFINI Chieti
Prof. Francesco INCHINGOLO Bari
Prof.ssa Gianna DIPALMA Univ. di Bari
Prof. Massimo Walter MARRELLI “Calabrodental S.r.l.” Crotone
Marco TATULLO Univ. di Bari
Angelo Michele INCHINGOLO Univ. di Bari
Anna Lisa VALENZANO Univ. di Bari

Denti soprannumerari

INTRODUZIONE

Nella dentizione permanente le iperdontie sono due volte più frequenti rispetto alla dentizione decidua e la loro insorgenza è più frequente nel sesso maschile rispetto al femminile in rapporto 2:1 con una predilezione della regione incisale (mesiodens) sia superiore che inferiore; se invece sono collocati tra primo e secondo molare sono chiamati (paramolari). Un’altra anomalia, meno frequente, che si può riscontrare è il quarto molare (distomolari).

La scoperta di tali reperti avviene soprattutto a seguito di un esame radiografico, spesso routinario, o eseguito quando ci si trova di fronte alla mancata/alterata eruzione di un incisivo superiore permanente, fortemente metacrona rispetto alla eruzione del controlaterale.

Di solito i denti soprannumerari possono presentare anomalie di forma e di volume; essi possono essere:

  • Conoidi, se presentano volume ridotto, corona e radice di forma grossolanamente conica e sono presenti per lo più nel mascellare superiore.

  • Tubercolati se sono caratterizzati da una corona con numerose cuspidi o tubercoli.

  • Infudiboliformi esclusivi della zona centrale del mascellare superiore e si presentano a forma d’imbuto.

Indagini e Terapia

Le indagini che appurano la presenza di elementi soprannumerari nel distretto mascellare e mandibolare sono:

– indagine obiettiva intra/extraorale

– indagine radiologica di I Livello (Rx-OPT, Rx- Occlusale, Rx-Endorale)

– eventuali indagini radiologiche di II Livello (T.C. e T.C. 3D)

La terapia dell’iperdontia è condizionata dalla localizzazione degli elementi in eccesso ed è diversa a secondo della collocazione:

In arcata, fuori arcata o inclusi.

Se sono erotti in arcata, non danno problemi occlusali e/o funzionali e non compromettono l’estetica, si possono lasciare in situ.

In altri casi è indicato il trattamento chirurgico – ortodontico che deve essere quanto più precoce possibile in modo tale da sfruttare le favorevoli condizioni della crescita.

L’avulsione chirurgica del dente soprannumerario formato ovvero in via di formazione (germectomia) per gli elementi inclusi, ha il fine di correggere l’eventuale insorgenza di una malposizione dentale (malocclusione) nella dentatura permanente o l’inclusione del dente permanente corrispondente alla regione di eruzione del soprannumerario.

CASO CLINICO

Paziente con elemento soprannumerario, disposto palatalmente, che crea una ritenzione ed un relativo ritardo dell’eruzione apprezzabile clinicamente (eruzione metacrona) dell’incisivo centrale superiore DX. (fig. 4 ed 5)

Si esegue T.C. e valutazione tomografica in 3D (figg. 1, 2 e 3).

Si opta per una soluzione combinata che prevede le seguenti fasi:

Fase 1: Avulsione dell’elemento soprannumerario, previa allestimento di un lembo di accesso all’elemento palatalizzato. (figg. 6, 7, 8)

Fase 2: ancoraggio ortodontico, per promuovere con forze ortodontiche leggere e costanti la estrusione in arcata dell’elemento ritenuto. (figg. 9, 10, 11, 12, 13)

Fase 3: livellamento ed allineamento del centro di simmetria dell’elemento estruso ortodonticamente, in modo armonico con gli elementi in arcata. (figg. 14 e 15).

Fig.1  Fig.2 Fig.3 Fig.4 Fig.5 Fig.6 Fig.7 Fig.8 Fig.9 Fig.10 Fig.11 Fig.12 Fig.13 Fig.14 Fig.15 Fig.16 Fig.17

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