2003
Università degli Studi di Bari, Clinica Odontoiatrica, partecipazione alle attività di ricerca “Diagnosi colorimetrica computerizzata di lesioni precancerose e cancerose del cavo orale” presentato dal Prof. SERPICO Rosario.
Abstract della ricerca:
Il carcinoma del cavo orale è la neoplasia più frequente a carico delle mucose orali. Una tempestiva e pronta diagnosi permette di migliorare la prognosi di questi pazienti. L’ausilio diagnostico-clinico attualmente utilizzato prevede l’impiego di coloranti vitali come il blu di toluidina e/o la soluzione di lugol. La lettura di tali colorazioni risente enormemente di numerose variabili, non ultima l’esperienza del clinico che osserva la lesione colorata. La presente ricerca vuole offrire una metodica standardizzata per l’acquisizione di immagini di lesioni e dell’elaborazione di un software capace di poter esprimere una diagnosi in merito. Tale metodica non vuole sostituirsi alla diagnosi clinica ma fungere solo da ausilio nei confronti di coloro che difficilmente si confrontano con tali lesioni mucose.
2004
Università degli Studi di Bari, Clinica Odontoiatrica, partecipazione alle attività di ricerca “Shedding salivare e trasmissibilità via saliva dell’HCV in corso di coinfezione HCV/HIV” presentato dal Prof. SERPICO Rosario.
Abstract della ricerca:
Il virus dell’epatite C si trasmette per via parenterale, sebbene si ammetta la possibilità di una trasmissione per via non-parenterale, come dimostrato dai numerosi casi di soggetti affetti da epatite C pur senza essere mai venuti in contatto con sangue infetto. La plausibilità di una trasmissione non-parenterale è supportata dalla dimostrazione del virus in diversi fluidi corporei: liquido seminale, secrezioni vaginali, urina, sudore, saliva. La presenza dell’HCV nella saliva è stata dimostrata da diversi studi, sebbene i risultati ottenuti non siano univoci; esistono, inoltre, poche indagini in merito allo shedding del virus C nella saliva di pazienti che presentano coinfezione HCV/HIV. La presente ricerca vuole valutare se esistono delle differenze nello shedding salivare dell’HCV in soggetti HIV+ e HIV-; si vuole, inoltre, verificare se esistono differenze, tra le due popolazioni in esame (HCV+/HIV- e HCV+/HIV+), nella presenza e nella concentrazione di molecole salivari immunoattive, al fine di verificare se esiste tra i due gruppi una diversa infettività del virus C salivare.
2005
Università degli Studi di Bari, Clinica Odontoiatrica, partecipazione alle attività di ricerca presso il Collegio Docenti del Dottorato “Biotecnologie applicate alle scienze odontostomatologiche” presentato dal Prof. GRASSI Felice Roberto.
Abstract della ricerca:
Materiali innovativi per l’odontostomatologia. Prevenzione e diagnosi precoce del carcinoma orale e dei suoi precursori: ruolo di oncogeni, oncosoppressori e fattori di crescita. Colture delle cellule staminali in campo oro-maxillo-facciale. Studio dei fattori di controllo della crescita, differenziamento ed apoptosi in cheratinociti umani normali e trasformati in relazione alla espressione Bcl-2 e BAX ed al tuolo delle integrine. Patologie orali correlate al fumo ed a materiali odontoprotesici: Diagnosi clinica precoce, rilievo di markers diagnostici tissutali, terapia e sviluppo protocolli di prevenzione di massa.
2005
Università degli Studi di Bari, Clinica Odontoiatrica, partecipazione alle attività di ricerca “Utilizzo di biomateriali riassorbibili nel trattamento delle gravi atrofie ossee, finalizzato alla riabilitazione implantoprotesica” presentato dal Dott. dipalma Francesco.
Abstract della ricerca:
Le gravi atrofie delle ossa mascellari costituiscono un fattore sfavorevole alla riabilitazione implantoprotesica.
Difatti la presenza di limitanti anatomiche, quali seno mascellare, fosse nasali e nervo alveolare inferiore rende talvolta impossibile l’utilizzo di impianti di lunghezza adeguata.
La scelta di utilizzare innesti ossei di tipo autologo, ancorché efficace, comporta tuttavia la necessità di sottoporre il paziente ad un secondo intervento, in sede intraorale o extraorale, con maggiori costi e possibili complicanze.
Anche l’utilizzo di osso omologo deproteinato o decalcificato non è esente da rischi, soprattutto di tipo infettivo.
La ricerca di materiale sostitutivo alloplastico, dapprima a base di idrossiapatite non riassorbibile di derivazione corallina, è approdata recentemente all’utilizzo di materiali “bioreattivi”, a base di acido poliglicolico e basso p.m., riassorbibili, disponibili in palline, spugne o gel.
Lo scopo di questa ricerca è di selezionare un gruppo di pazienti motivati, senza patologie sistemiche, in cui utilizzare questi materiali per riabilitazioni implantoprotesiche e follow-up a distanza.
2006
Università degli Studi di Bari, Clinica Odontoiatrica, partecipazione alle attività di ricerca “Lesioni orali e stato di salute orale in pazienti geriatrici affetti da handicap psico-fisico” presentato dal Dott. Francesco INCHINGOLO. Abstract della ricerca: Il numero e la percentuale della popolazione anziana sta rapidamente aumentando nei Paesi sviluppati ed in quelli in via di sviluppo, comportando potenzialmente l’insorgenza di gravi problemi di salute. In Italia, oggi, l’aspettativa di vita è di 82 anni per le donne e di 76 anni per gli uomini. Il bisogno di cure mediche, per i soggetti di età superiore a 60 anni, è direttamente dipendente dall’età stessa. L’età , quindi, ha una grande importanza anche nell’insorgenza di patologie orali. Infatti, con il progredire dell’età non solo la mucosa orale diviene più sensibile all’insulto traumatico, ma anche le varie condizioni cliniche e/o i trattamenti farmacologici associati all’età possono giocare un ruolo negativo sulla salute orale.
I soggetti anziani affetti da gravi patologie orali, così, vedono compromessa la propria capacità di relazione interpersonale tale da portare, soprattutto per quegli individui istituzionalizzati o viventi in contesti familiari degradati, all’insorgenza e/o all’aggravarsi di problemi depressivi.
La patologia orale, quindi può compromettere in modo significativo il benessere della terza età. Infatti, la perdita degli elementi dentali, le protesi incongrue e l’iposcialia non sono solo dei problemi estetici, ma costituiscono anche un serio ostacolo alla capacità di espressione ed alla funzione masticatoria dell’anziano disabile, tali da portare ad uno scadimento fisico generale che, a sua volta, può condurre a morte o a deficit intellettivi.
Inoltre se l’età costituisce il più importante fattore di rischio per le disabilità psico-fisiche, queste possono, a loro volta, incrementare, nel soggetto anziano, il rischio di lesioni orali, di perdita degli elementi dentari e di scarso livello di igiene orale.
Ulteriori studi gerodontologici sono necessari per definire i meccanismi con cui l’handicap psico-fisico può costituire un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie orali nei soggetti anziani.
All’uopo, questo studio è stato disegnato come segue: – determinazione della distribuzione delle lesioni orali e di altri parametri di studio all’interno di una popolazione di anziani istituzionalizzati ed affetti da handicap psico-fisico – stima dell’influenza dell’handicap psico-fisico nell’insorgenza di lesioni orali e del deterioramento delle dentizione
Aggiornamenti sono disponibili nelle sezioni CINECA
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